Comitato Dora/Spina3

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PARCO DORA: ATTESO A LUNGO, INAUGURATO IN PARTE, AVARO DI VERDE, BISOGNOSO DI AGGIUSTAMENTI IN CORSA

A:
Sindaco della Città di Torino
Assessore Ambiente, Politiche della Casa e Verde
Assessore Viabilità e Trasporti
Assessore Urbanistica
Presidente sesta Commissione Consiglio comunale
Direttore Lavori Parco Dora
Direttore Grandi Opere del Verde
Presidente quarta Circoscrizione
Presidente quinta Circoscrizione

Torino, 30 aprile 2011

oggetto: Parco Dora

Il nostro Comitato di cittadini opera da sette anni nell’area di Spina 3 per migliorarne la vivibilità ed è fortemente interessato, come tutti i residenti, alla qualità del tanto atteso Parco Dora.

In relazione al mancato coinvolgimento degli abitanti nella progettazione del Parco e nella scelta della sua dotazione di opere utili al quartiere, riteniamo produttivo presentare alcune considerazioni e idee nel merito, derivanti da discussioni e proposte dei cittadini a contatto col nostro Comitato.

Scriviamo questa lettera in prossimità dell’inaugurazione di una parte del Parco e con riferimento alle informazioni a noi rese disponibili nell’incontro avvenuto il 6 aprile u.s. col Settore comunale interessato all’opera, alla lettura di vari articoli giornalistici e a quanto vediamo realizzare sotto i nostri occhi.
 
Sottoponiamo alle Istituzioni quelli che sono, a nostro parere, i principali problemi di prospettiva del Parco, ed anche alcune sue, ad oggi visibili, necessità, per renderlo veramente un luogo in linea con le attese dei residenti.

TEMPI DEI LAVORI
Ci chiediamo quando saranno effettivamente disponibili all’utilizzo dei cittadini le varie zone del Parco e quali tempi siano previsti per il completamento dell’intero lotto Valdocco, quello condizionato dalla stombatura della Dora, dall’attività di phytoremediation e dal cantiere del Passante Ferroviario.

QUANTITA’ E QUALITA’ DEL VERDE
Preoccupati dalla sensazione di una notevole presenza di cemento anche nel Parco e dai tempi di crescita delle specie arboree piantate a nuovo, anche in relazione al loro auspicabile benefico effetto di depurazione dell’aria, siamo molto attenti alla quantità e alla qualità dell’alberatura prevista.
In tal senso ci chiediamo anche come si stia operando per conservare la storica alberatura esistente lungo corso Mortara, avendo presente i problemi verificatesi nel 2005 a quella di via Verolengo, durante le opere iniziali di Spina 3.

STRUTTURE PER IL GIOCO E LO SVAGO
Vorremmo conoscere quali strutture del Parco (ad esempio: campi da calcetto, da tennis, da pallavolo/basket, tavoli da ping pong, ecc.) saranno pubbliche ed accessibili, e quali a pagamento e/o in gestione a privati. In particolare quale sia la sistemazione definitiva della grande area sotto il capannone di strippaggio. E dove siano previste fontanelle per dissetarsi e servizi igienici pubblici.

STRUTTURE EX INDUSTRIALI
Sottolineiamo un possibile problema di sicurezza in relazione sia alle vasche, che sono presenti in vari punti all’interno del parco, che alle scale interne del capannone di strippaggio, che ovviamente reputiamo indispensabile non siano raggiungibili dai frequentatori del parco.
Segnaliamo inoltre un problema potenziale di pericolo per la presenza, subito al di sotto della passerella che congiunge i lotti Ingest e Vitali, dei fili della linea elettrica tranviaria, attualmente protetti solo da un pannello di non grandi dimensioni.

BONIFICHE DELLE ACQUE
Perdura l’inquinamento in metalli pesanti della falda freatica (in particolare la presenza, costante negli ultimi due anni, di cromo esavalente superiore a 4/5 volte i limiti di legge, ciò che potrebbe testimoniare di una non completa efficacia della messa in sicurezza del sito).
Constatando che la falda stessa tende ad avvicinarsi alla superficie, ci chiediamo quali accorgimenti s’intendono prendere, in primo luogo in generale per abbattere i contaminanti nella falda, ed anche per evitare l’utilizzo nelle vasche sopracitate di acque pericolose. Ci riferiamo per quanto riguarda l’area a parco anche e soprattutto al giardino acquatico del lotto Ingest, di cui avevamo letto di un’alimentazione da pozzo artesiano, e alla lama d’acqua del lotto Valdocco.

ACCESSIBILITA’ DEL PARCO
Di sicuro ci si è posto il problema di rendere accessibili i percorsi interni del Parco e l’arredo urbano anche alle persone a ridotta mobilità e/o in difficoltà motoria e visiva, e di garantire l’assenza di barriere architettoniche pericolose e ostacolanti la frequentazione all’area.
Riteniamo utile ricordare la necessità di parcheggi per disabili lungo il perimetro del Parco, di pulsantiere abbassate negli eventuali ascensori (posto che il tipo di pavimento delle passerelle sia fruibile da tutti), di panchine confortevoli con schienale, di rampe, non di scale, con bassa inclinazione, di pavimentazione non acciottolata e di quant’altro sia indispensabile per la fruizione del parco da parte di tutti.
Le iniziali difficoltà d’accesso all’area del Santo Volto testimoniano delle necessità sopra riportate, ed anche la presenza di rampe, visibili sul progetto del Parco, che sembrano essere anche del 7% di pendenza.

SICUREZZA
Una grande area aperta può evidentemente anche costituire un problema. Riteniamo fondamentale un’illuminazione efficace, una presenza diffusa di sistemi di segnalazione delle eventuali emergenze e percorsi di servizio per la presenza di forze dell’ordine, ambulanze, manutenzione, ecc…

PISTE CICLABILI
Sottolineiamo, in relazione al capitolo precedente, la difficoltà di fruizione della pista ciclabile Baden Powell lungo la Dora, verso corso Svizzera.
Riteniamo indispensabile il collegamento dei percorsi ciclabili interni al Parco con la viabilità riservata alle biciclette attorno ad esso, al momento praticamente assente all’interno del nuovo quartiere, dov’è difficile anche trovare rastrelliere e servizi per le bici.
Nell’area sarebbe utile estendere il servizio comunale Tobike con almeno 2 postazioni.

ACCESSI AL PARCO
Pensiamo sia essenziale la presenza di fermate coperte dei mezzi pubblici attorno al perimetro del Parco e in corrispondenza coi principali accessi previsti.

MANUTENZIONE E PULIZIA
Desideriamo conoscere quali attività, e a carico di chi, verranno attivate onde mantenere l’area decorosa e pulita. E per conservare in buono stato, e scevre da pericoli, le strutture ex-industriali conservate nel Parco.

AREE CANI
Riteniamo non siano sufficienti quelle previste lungo corso Mortara. Richiediamo la realizzazione di aree dedicate ai cani anche negli altri lotti del Parco.

EDIFICI DA DESTINARE
Ribadiamo la necessità di un punto informativo sul Parco, che potrebbe essere abbinato al ricordo della memoria del Lavoro e delle fabbriche che erano attive nella zona. Queste funzioni potrebbero essere locate nell’edificio oggi situato lungo il nuovo percorso di corso Umbria, che potrebbe essere dotato, come in altri parchi delle principali europee, di un’area WIFI gratuita per la connessione internet.
Così pure sarebbe molto utile recuperare ad usi civici di quartiere (di aggregazione, di socialità, di cultura) l’edificio (ex deposito bici) lungo lo stesso corso Umbria.

HORTUS CONCLUSUS DI VIA NOLE
Permangono opinioni critiche tra molti residenti sull’utilità della struttura, in un quartiere che necessita di luoghi pubblici d’aggregazione sociale e culturale.
Vorremmo sapere chi si occuperà della manutenzione del giardino e come sarà gestita la fruibilità dello stesso per la cittadinanza.

STOMBATURA DELLA DORA
Venuti a conoscenza della conclusione della causa legale sulla responsabilità dell’opera, chiediamo di conoscere quali accorgimenti verranno presi durante la sua rimozione per ridurre al minimo la dispersione di polveri da cantiere che già caratterizza da anni la zona.

SPONDE FLUVIALI
Memori delle precedenti piene del fiume, vorremmo conoscere quali sono le modalità realizzate, e quelle previste, per la messa in sicurezza dell’area nel caso malaugurato di alluvione, a partire dal comprensorio Paracchi all’area destinata a spiaggia urbana nel lotto Michelin ai ponti, ai pilastri della tombatura del fiume, se verranno conservati. Punti, questi ultimi due, dov’è frequente l’accumulo di tronchi, ramaglie e detriti di vario genere, e dove da anni non sembra venga fatto alcun tipo di pulizia delle sponde del fiume.

VIABILITA’
Avendo presenti i flussi di traffico che interessavano l’abbattuta sopraelevata di corso Mortara (di cui gli ingorghi sulla rotonda di via Orvieto sono oggi testimonianza), non nascondiamo alcune perplessità in merito ai potenziali congestionamenti che si potranno verificare all’interno del costruendo tunnel di collegamento fra corso Potenza, via Borgaro e corso Mortara. Auspichiamo che il tunnel, a due corsie per ogni senso di marcia, sia adeguatamente areato e dotato di congrui spazi d’intervento e di manovra in caso d’incidente, e che la progettata chiusura del tratto a raso di corso Mortara avvenga dopo un sufficiente periodo di valutazione del traffico nel nuovo tratto stradale.

Certi dell’attenzione che vorrete prestare a quanto esposto, cordialmente salutiamo.

COMITATO DORA SPINA TRE
info@comitatodoraspina3

: con la collaborazione del Gruppo di Lavoro Trasversale "Una Città per Tutti!" :