Comitato Dora/Spina3

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Costituzione del Comitato Spina Tre

Al Presidente della 2^ Commissione Urbanistica del Comune di Torino
Dott. Domenico Mangone
Ai Consiglieri componenti la 2^ Commissione Urbanistica
Ai Capigruppo Consiliari del Comune di Torino

Oggetto: Trasformazione urbanistica di Spina 3. Costituzione del Comitato “Spina 3”. Approvazione dello Statuto.

Con la presente il “Comitato Dora/Spina 3”, intende sottoporre alla vostra attenzione le proprie osservazioni in merito alla delibera in oggetto.
Teniamo a precisare che le stesse osservazioni sono state proposte in interventi svolti nelle assemblee di consultazione dei cittadini, tenutesi nelle Circoscrizioni 4 e 5 ottenendo un pressochè unanime consenso da parte dei cittadini residenti presenti.

La premessa della delibera in oggetto parte dalla considerazione che: “ la complessità insita nella nascita di questo nuovo quartiere è evidente ed occorre affrontarla per garantire la qualità della vita nel nuovo insediamento… partendo dalla consapevolezza che sono già presenti abitanti ed attività e che dopo le Olimpiadi negli edifici pubblici e privati ne andranno a vivere altri, con storie, bisogni, attese che richiedono attenzione e risposte per evitare che si sviluppino disagi e conflitti e per costruire senso di appartenenza e identità.”
“Negli ultimi anni a Torino si sono sviluppate esperienze positive di rigenerazione di contesti urbani, nell’ambito del Progetto Periferie che hanno posto particolare attenzione al coinvolgimento degli abitanti e degli attori locali. Questo percorso si è connotato sempre di più con l’attenzione allo sviluppo della comunità locale, coinvolgendone gli aspetti culturali, economici e sociali in una cornice di solidarietà finalizzata alla cittadinanza attiva “.
E ancora: “Il lavoro svolto attraverso il coinvolgimento diretto dei cittadini ha confermato il valore della partecipazione dei diversi soggetti alla progettazione delle azioni e la capacità propositiva che si sviluppa nel dialogo tra gli attori presenti in un territorio ed anche in questo caso può essere assunto come metodo”.
“L’area della Spina 3 sotto il profilo territoriale e urbano si può rappresentare allo stesso tempo come l’occasione per completare il disegno urbano dei quartieri di Basso San Donato verso sud e di Lucento verso nord. “ “Altrettanta attenzione va prestata all’integrazione dei nuovi quartieri con l’abitato circostante, non si tratta infatti di una città nuova e autosufficiente, bensì di due completamenti urbani che gravitano necessariamente sul tessuto storico preesistente”.

Le premesse sono ampiamente condivisibili, a partire dalla necessità del coinvolgimento sia della popolazione già residente che dei nuovi insediamenti, per evitare che emergano disagi sociali e si sviluppi senso di appartenenza e identità, di un luogo che non è un nuovo quartiere ma il naturale completamento del disegno urbano dei quartieri storici di Basso San Donato e di Lucento. (E di Borgo Vittoria, aggiungiamo noi).

Ricapitolando si affermano tre principi:
la necessità del protagonismo dei cittadini residenti, vecchi e nuovi, nei processi di rigenerazione del contesto urbano in oggetto;
la necessità dell’integrazione dei nuovi quartieri con l’abitato preesistente, dal punto di vista urbanistico e sociale;
la necessità che si sviluppi il senso di appartenenza e di identità dei nuovi abitanti insediati.

Quello che poi si va a proporre nello statuto contraddice clamorosamente queste condivisibili premesse, in particolare per quanto riguarda il tema della partecipazione attiva dei residenti.
La composizione del “Comitato Spina 3” prevede la partecipazione del Comune e delle Circoscrizioni 4 e 5, dei costruttori, della curia metropolitana.
“Il Comitato potrà eventualmente e successivamente ampliare il numero dei propri membri, con il coinvolgimento attivo delle realtà locali associate…”, non come obbligo ma come “obbiettivo del Comitato”.
In ogni caso si parla di realtà locali associate e non si considera nessuna possibilità di partecipazione attiva dei singoli cittadini, anche come momento di integrazione territoriale.

In merito allo statuto del Comitato “Spina 3” rileviamo ancora quanto segue:
un po' più di fantasia forse non guastava nello scegliere il nome del Comitato istituzionale, visto che il nome sembra copiato quasi pari pari da quello del nostro Comitato popolare Dora/Spina 3;
Quello che si vuole costituire è un carrozzone burocratico, con tanto di Presidente, Direttore, Consiglio Direttivo etc… che non pare essere il modo migliore e più semplice per permettere la partecipazione attiva dei cittadini. Forse più semplice è permettere la partecipazione dei cittadini attraverso gli strumenti istituzionali esistenti, vedasi le Commissioni di lavoro delle Circoscrizioni, magari dotandole di maggiori risorse;
Il Comitato avrà in dote un patrimonio di circa 500.000 euro, derivanti dai soldi versati dai costruttori in misura di un euro a metro quadro costruito. La struttura che si andrà a costituire ne costerà probabilmente di più per il proprio mantenimento!!!!
Forse questi soldi potrebbero essere meglio impiegati facendoli gestire direttamente dalle Circoscrizioni;
La sede del Comitato è presso il Comune di Torino, in Piazza Palazzo di Città 1. Forse aveva più senso avesse sede presso le due Circoscrizioni coinvolte.
“Il Comitato definisce un programma pluriennale di attività atto a rispondere alla pluralità di problemi connessi con l’insediamento dei nuovi abitanti e delle nuove realtà economiche.”
I costruttori decidono quali sono le priorità degli interventi sociali e dei servizi per i nuovi
abitanti?

In conclusione:
Siamo fermamente contrari alla costituzione di questo Comitato istituzionale, al di là del nome.
E' necessario che i cittadini, vecchi e nuovi residenti, diventino protagonisti delle trasformazioni e indichino le priorità e i tempi degli investimenti pubblici.
E' altrettanto necessario che le Circoscrizioni svolgano una funzione di ascolto e di intervento e che diventino davvero i portavoce dei cittadini che le hanno elette.
E necessario quindi che i soldi dei costruttori siano gestiti dalle circoscrizioni competenti e che l'imprescindibile partecipazione dei cittadini avvenga nelle sedi istituzionali preposte a questo.

Torino 12 - 1 - 2006